Negli ultimi giorni è circolata su social network e blog l’affermazione secondo cui il nuovo governo britannico guidato da Keir Starmer avrebbe ordinato un taglio del 50% ai costi del Servizio Sanitario Nazionale (NHS), con conseguente licenziamento di 12.500 persone, provocando un collasso dei servizi di base, come le ambulanze. Una narrazione drammatica, rilanciata anche da noti commentatori italiani come Marcello Foa, che però non trova riscontro nella realtà dei fatti.
Come spesso accade nel panorama della disinformazione, alcuni dati autentici vengono manipolati o isolati dal loro contesto, dando vita a una narrazione parziale, emotiva e, in definitiva, fuorviante.
🔍 Cosa è stato realmente deciso dal governo Starmer?
La riforma proposta dal nuovo esecutivo britannico non prevede tagli del 50% al budget del NHS, né un licenziamento di massa del personale sanitario. Al contrario:
- Il governo ha annunciato l’abolizione di NHS England, l’ente centrale che coordina il servizio sanitario, con l’obiettivo di ridurre la burocrazia e semplificare la catena decisionale.
- Sono stati previsti tagli fino al 50% dei costi amministrativi in alcune strutture dirigenziali, come le Integrated Care Boards (ICBs), e una riduzione del personale gestionale pari a circa 9.500 posizioni (non cliniche).
- Il risparmio previsto è di circa 2 miliardi di sterline, da reinvestire, secondo il governo, nei servizi di prima linea.
Le preoccupazioni espresse da sindacati e personale sanitario sono legittime: l’impatto di una ristrutturazione così ampia deve essere monitorato, soprattutto per evitare effetti negativi sui servizi locali. Ma è fuorviante trasformare una riorganizzazione della dirigenza amministrativa in un attacco diretto al sistema sanitario o ai pazienti.
🏥 Il caso delle ambulanze: un esempio da contestualizzare
Un articolo del Swindon Advertiser, ripreso da Yahoo News UK, ha riferito che l’ambulance trust locale sta valutando tagli al personale per contenere i costi. Tuttavia, si tratta di valutazioni preliminari in un contesto specifico e regionale, non di una direttiva nazionale che colpisca l’intero servizio ambulanze britannico. Parlare quindi di “collasso della sanità” è una generalizzazione infondata.
💷 E gli aiuti all’Ucraina?
È vero che il Regno Unito ha recentemente stanziato 3 miliardi di sterline all’anno fino al 2030 per sostenere l’Ucraina nella difesa contro l’aggressione russa. Ma questo tipo di finanziamento non è collegato ai fondi sanitari, bensì proviene da capitoli di bilancio separati, legati alla difesa e agli affari esteri.
Il messaggio implicito che la “sinistra tagli la sanità per finanziare la guerra” è dunque fuorviante e ideologico, privo di fondamento nei documenti ufficiali.
🧠 Disinformazione e manipolazione: i segnali da riconoscere
Il caso appena analizzato è emblematico di una strategia comunicativa ben nota nella disinformazione:
- Si parte da un dato reale (i tagli alla burocrazia nel NHS).
- Si decontestualizza e si amplifica (parlando di “tagli alla sanità”).
- Si accosta ad altri temi sensibili (gli aiuti militari) per suscitare indignazione.
- Si inserisce il tutto in una narrazione ideologica (la sinistra che tradisce i cittadini).
In questo modo, una riforma complessa diventa lo spunto per una retorica semplicistica e polarizzante, che ha come obiettivo non l’informazione, ma la fidelizzazione ideologica.
✅ Conclusione
La realtà è più complessa delle narrazioni virali. Il governo britannico ha effettivamente avviato una ristrutturazione amministrativa del NHS, che comporta anche tagli al personale dirigenziale, ma non ha imposto tagli del 50% al budget sanitario, né ha avviato licenziamenti di massa tra medici, infermieri o operatori di prima linea.
Al contrario, l’intenzione dichiarata è quella di rafforzare i servizi essenziali, liberando risorse attualmente assorbite dalla macchina burocratica.
Smascherare queste distorsioni è essenziale per difendere il diritto dei cittadini a una informazione accurata, contestualizzata e non manipolata.
📌 Fonti consultate:
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