di Francesco Catania – infodisinfo.com
Nelle ultime settimane, una sorprendente inversione di marcia ha attirato l’attenzione dei media statunitensi: Elon Musk, fino a poco tempo fa paladino del libero mercato, vicino all’amministrazione Trump e critico della politica climatica progressista, si è espresso pubblicamente contro una proposta di legge repubblicana che mira a tagliare i crediti fiscali destinati all’energia pulita.
La questione ruota attorno al disegno di legge denominato “One Big Beautiful Bill Act” (OBBBA), presentato dal Congresso a guida repubblicana. Il testo prevede, tra le altre misure, l’eliminazione degli incentivi fiscali per l’acquisto di veicoli elettrici, per l’installazione di pannelli solari e per le tecnologie a basse emissioni. Una riforma che, secondo i suoi promotori, punta a “semplificare il bilancio federale”, ma che di fatto colpirebbe duramente l’intero settore delle energie rinnovabili.
Il voltafaccia di Musk
Elon Musk non è nuovo alle contraddizioni. Dopo aver ricoperto il ruolo simbolico di direttore del Dipartimento per l’Efficienza del Governo (DOGE) durante l’amministrazione Trump – in un’operazione più propagandistica che sostanziale – e aver appoggiato posizioni ostili alla cosiddetta “agenda green”, ora si scopre difensore dei crediti fiscali per l’energia pulita.
Durante un recente evento a porte chiuse a Washington, Musk ha definito l’eliminazione di tali incentivi “una decisione assurda”, avvertendo che il risultato potrebbe essere un grave rallentamento della transizione energetica, un impatto negativo sull’occupazione e addirittura problemi di stabilità per la rete elettrica nazionale.
Ma cosa c’è davvero dietro questo ripensamento?
Una svolta strategica, non ideologica
Come sottolineato da diverse testate americane – tra cui Politico Magazine, che ha analizzato il caso in profondità – non si tratta di una conversione ecologista, ma di una mossa strategica.
Tesla, la principale azienda automobilistica fondata da Musk, basa una parte importante del proprio vantaggio competitivo proprio sulla presenza di crediti e sussidi statali.
Senza questi incentivi, i costi per i consumatori aumenterebbero e le vendite di veicoli elettrici potrebbero subire un rallentamento. Lo stesso vale per SolarCity e altre imprese satelliti nel settore delle rinnovabili. Dunque, la difesa dei crediti verdi è, in prima battuta, una difesa di interessi industriali, più che un atto di attivismo ambientale.
I Democratici (ri)scoprono Musk
L’aspetto più curioso della vicenda è che una parte dei Democratici, tradizionalmente ostile a Musk, ha accolto con favore le sue dichiarazioni. Il deputato Ro Khanna ha lodato il suo intervento, mentre l’Associazione per l’Energia Solare (SEIA) lo ha ringraziato pubblicamente per aver portato l’attenzione sul tema.
Perfino ambienti vicini alla Casa Bianca hanno mostrato apertura, segno di come il fronte ecologista, pur di contrastare il taglio dei fondi, sia disposto a stringere alleanze anche con figure controverse.
Greenwashing bipartisan?
Il rischio, però, è quello di cadere in un cortocircuito comunicativo:
- Da un lato, Musk sfrutta la narrativa ecologista per difendere il proprio modello di business.
- Dall’altro, i Democratici legittimano un imprenditore che fino a ieri accusavano di essere un simbolo del privilegio e del cinismo neoliberista.
Il risultato? Un’opinione pubblica sempre più confusa e polarizzata, in cui le posizioni sembrano cambiare non sulla base di valori, ma di convenienze temporanee.
Conclusioni
Il caso Musk-OBBBA ci ricorda che in politica economica, soprattutto negli Stati Uniti, non esistono amici o nemici permanenti, ma solo interessi.
I crediti fiscali per l’energia verde sono strumenti fondamentali per affrontare la crisi climatica, ma vanno difesi con coerenza e trasparenza, non come moneta di scambio per il consenso elettorale o il sostegno delle grandi imprese.
Musk, in questa partita, non è né un eroe né un traditore. È semplicemente un giocatore molto esperto.
🔍 Fonti:
- Politico Magazine, “Musk Might Not Be Genuine. Democrats Should Still Take Him Back”, 30 maggio 2025
- Solar Energy Industries Association (SEIA), comunicati stampa ufficiali
- Congressional Summary, OBBBA Proposal Draft 2025