22 aprile 2025 – Una violenta esplosione ha colpito un arsenale militare russo nella regione di Vladimir, a circa 65 chilometri a nord-est di Mosca, nei pressi della cittadina di Kirzhach. Il sito ospitava il 51º arsenale della Direzione Principale Missilistica e di Artiglieria (GRAU), una delle più importanti strutture logistiche delle forze armate russe. Le detonazioni, seguite da un vasto incendio e secondarie esplosioni a catena, hanno costretto all’evacuazione di almeno 20 centri abitati, tra cui sette insediamenti militari e dodici villaggi turistici.
Le immagini satellitari e i filmati amatoriali diffusi online mostrano alte colonne di fumo nero e fiamme visibili a chilometri di distanza. Le autorità locali, guidate dal governatore della regione di Vladimir, Aleksandr Avdeyev, hanno confermato che quattro persone sono rimaste ferite. Diversi edifici residenziali e infrastrutture sono stati danneggiati dalle onde d’urto.
🔍 Le ipotesi sull’origine dell’esplosione
Il Ministero della Difesa russo ha attribuito l’incidente a una “violazione dei protocolli di sicurezza durante la movimentazione di esplosivi”. Tuttavia, diverse fonti, tra cui l’agenzia indipendente russa Astra e canali Telegram ucraini, sostengono che l’esplosione potrebbe essere stata causata da un attacco con droni a lungo raggio provenienti dall’Ucraina, presumibilmente utilizzando il nuovo sistema missilistico “Palianytsia”, di produzione nazionale.
Nonostante Kyiv non abbia rivendicato ufficialmente l’azione, alcune dichiarazioni del Centro ucraino per il contrasto alla disinformazione, guidato da Andriy Kovalenko, lasciano intendere un possibile coinvolgimento. Kovalenko ha precisato che il deposito ospitava oltre 100.000 tonnellate di armamenti, tra cui missili balistici Iskander, Tochka-U, e Kinzhal, oltre a munizioni per sistemi di difesa aerea come S-300, S-400, e lanciarazzi Grad, Smerch e Uragan.
📈 Perché è importante
Questo episodio segna uno dei più gravi incidenti interni in Russia dall’inizio della guerra contro l’Ucraina nel 2022. A differenza di altri attacchi più vicini al fronte, Kirzhach si trova a oltre 300 chilometri dal confine ucraino, in una regione tradizionalmente considerata al sicuro da azioni dirette. La capacità di colpire così in profondità nel territorio russo rappresenta un significativo cambio di passo nella strategia ucraina e mette in discussione la tenuta del sistema di difesa interno russo.
La portata dell’incendio – che, secondo alcune fonti, ha distrutto gran parte del deposito – rappresenta un colpo pesantissimo alla logistica dell’esercito russo, già sotto pressione per sostenere le operazioni nel Donbass e lungo l’intera linea del fronte.
🎯 Cosa succede adesso
Il Ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, ha istituito una commissione d’inchiesta per chiarire le cause dell’incidente. Nel frattempo, nella giornata di mercoledì 23 aprile, la difesa aerea russa ha intercettato nuovi droni nella regione del Tatarstan, dove si trovano impianti per la produzione dei droni Shahed di fabbricazione iraniana. Ciò lascia presagire che l’intensificazione degli attacchi a lungo raggio potrebbe essere solo all’inizio.